Si è conclusa la seconda edizione del progetto Tirocinio Osservativo

La carenza di personale sanitario sui mezzi di soccorso è un problema con cui, gli enti che svolgono questo servizio sul territorio, si misurano quotidianamente. La continuità delle prestazioni di medici e infermieri sulle ambulanze è una necessità, acuita soprattutto negli ultimi dieci anni, che ci è piuttosto nota perché l’abbiamo affrontata in prima persona.

È una questione che ha radici nella cronica carenza di sanitari che sta investendo il paese Italia. Il settore dell’emergenza-urgenza territoriale è forse uno di quello che ne risente di più. Altro settore molto colpito è quello della medicina di base, parliamo quindi del tipo assistenza sanitaria che viene erogata all’esterno delle strutture ospedaliere e a stretto contatto con le comunità.

Che fare una volta che tutti i professionisti disponibili sono allocati nella rete del servizio provinciale e non c’è la possibilità di inserirne di nuovi perché non si trovano e basta l’indisponibilità di solo qualcuno di loro per far crollare il sistema? La difficoltà a volte aguzza l’inventiva.

Ecco perché abbiamo voluto dare vita al progetto del Tirocinio Osservativo svolto in collaborazione con il corso di Laurea Infermieristica dell’Università degli Studi di Verona. Da cosa nasce il tutto? Dall’idea di partire da lontano seminando, cercando di coinvolgere giovani studenti di infermieristica al III° anno di percorso di studi facendoli salire sulla nostra ambulanza in servizio per conoscere aspetti e peculiarità del servizio di emergenza-urgenza. Con l’obiettivo di appassionarli e magari indirizzarli, nella scelta del loro futuro professionale, proprio in questo settore.

Agli studenti che aderiscono al progetto vengono riconosciuti alcuni crediti formativi extra rispetto a quelli curriculari.

Viene data loro la possibilità di effettuare un periodo di tirocinio/affiancamento a stretto contatto con medici ed infermieri esperti. Il lavoro di squadra, la competenza e l’esperienza dei professionisti e dell’Associazione, l’impegno e la passione personale che ognuno mette nel progetto chiudono il cerchio.  L’obiettivo è cercare di “creare” una nuova generazione di professionisti sanitari e stabilire con essi un rapporto professionale duraturo nel tempo. Utopia? Forse, ma provarci ne vale sempre la pena.

A fine Giugno 2022 si è conclusa la seconda edizione del progetto. “Vi hanno partecipato ben 17 studenti” – racconta Nicola Pippa autista soccorritore collaboratore di SOS e coordinatore del progetto lato Associazione – “su un arco temporale di circa 3 mesi. Circa 600 le ore di formazione erogate ai tirocinanti tra impegno di personale dell’Associazione e dei medici ed infermieri. La maggior parte degli studenti ha dimostrato molta curiosità e interesse riguardo il mondo dell’emergenza extra territoriale, sfruttando al massimo l’opportunità a loro proposta. Qualcuno addirittura” – sottolinea Nicola – “aveva manifestato l’interesse di poter continuare anche extra il progetto formativo. Nel complesso i tirocinanti si sono dimostrati tutti molto aperti al dialogo e al confronto cercando di sfruttare questa proposta come percorso di crescita e sperimentazione professionale. Qualcuno avrà magari capito che questa tipologia di lavoro non sia che fa per lui/lei nel futuro, ma sicuramente qualcun’altro avrà capito che lo è. Questo era uno degli obiettivi del nostro progetto. Auspico,” – conclude Nicola – “sia da parte mia ma sia anche da parte dei ragazzi stessi con cui ho avuto modo i confrontarmi, che in un futuro si possa ritornare a proporre un’esperienza simile, integrandolo, magari, come vero e proprio tirocinio formativo e non osservativo, in cui anche i ragazzi possano un po’ mettere alla prova le competenze imparate sui nel loro percorso di studi”.

Abbiamo chiesto un riscontro anche a Laura Messina Tutor Clinico del Corso di Laurea Infermieristica dell’Università degli Studi di Verona. “Il feedback degli studenti è positivo, con l’esperienza presso la vostra associazione completano la visione di quello che può essere un ambito di crescita professionale per l’infermiere. Da quanto ho colto” – precisa Laura – “gli aspetti che colpiscono della realtà extra ospedaliera sono la capacità di valutare la situazione e lavorare in equipe per la gestione dell’emergenza”.

Vediamoli alcuni di questi feedback attraverso un questionario di fine progetto sottoposto loro dall’Università.

Quali sono gli aspetti di gestione extra-territoriale che ti hanno colpito?

“La prontezza del personale sanitario di agire in modo consapevole e preparato, ancor prima di arrivare sul luogo sapevano già gli interventi da mettere in atto per gestire la situazione”
“Ho imparato che la sicurezza è la prima cosa da valutare”
“La collaborazione in equipe tra medico infermiere e soccorritore”
“Mi ha colpito la grande competenza degli infermieri e dei medici che sul territorio valutano in maniera completa il paziente, inquadrano la possibile problematica”

Quali altri aspetti hai ritenuto interessanti per la tua formazione infermieristica?

“Poter vedere un ambiente che viene molto poco affrontato e visto nella pratica in università. Il metodo pratico di approccio e di gestione infermieristica le domande appropriate e gli esami adeguati che servono nel contesto ospedaliero”
“Gli aspetti importanti sono sicuramente la comunicazione, la riflessione su quanto effettuato in precedenza e la valutazione del pronto intervento. E infine il continuo aggiornamento”
“Esperienza interessantissima, ho ritenuto molto importante vedere la tipologia di approccio e la gestione del paziente in un contesto di emergenza/urgenza”

Ci sono state problematiche o criticità che vuoi segnalare per migliorare la gestione futura?

“Suggerirei di dedicare più mesi al progetto”
“Nessun appunto, mi sono trovata molto a mio agio, il personale è molto attivo e motivato nel formare gli studenti. Consiglio vivamente questa esperienza!”

Quali sono, secondo te, le competenze che si possono raggiungere svolgendo un’esperienza di tirocinio in questo contesto?

“Ti permette di riuscire a mantenere la calma di pronte a situazioni anche difficili a livello emotivo. Ti aiuta a gestire le emozioni e a capire i propri limiti”
“Lavoro di equipe, valutazione del paziente e delle circostanze, capacità psicologica di gestire un’emergenza, capacità di pensare e agire velocemente”
“Comprendere il ragionamento che porta gli infermieri e i medici ad attuare le scelte di intervento sul paziente”
“Gestione farmaci, interpretazione ECG, gestione vie aeree, manualità per posizionamento cvp, relazione con paziente critico e parenti”

Hai ulteriori suggerimenti?

“La possibilità di svolgere più ore per poter vedere di più visto che è un ambiente versatile e dinamico e non è detto che nel momento che sei in turno accade qualcosa”
“Consiglio di strutturarlo come tirocinio curriculare anziché come attività elettiva. Permette di fare molta esperienza”

SOS soddisfatto di questa esperienza? Assolutamente sì! Se le condizioni strutturali lo permetteranno siamo pronti ad ospitare altre edizioni del progetto di Tirocinio Osservativo. Da parte dell’Università degli Studi di Verona c’è la massima disponibilità.

Quali sono queste condizioni strutturali? Dal 01 Luglio 2022 la nostra postazione è diventata mezzo base e quindi non abbiamo più a bordo medici ed infermieri. La speranza è che questa condizione, almeno in parte con i soli infermieri, possa ritornare. A nostro avviso un mezzo con infermiere di stanza a Sona è una opportunità per la rete dell’emergenza. E non è solo una questione di necessità sanitaria dettata dal tipo di servizi che siamo chiamati a svolgere.

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