Angelo Barichello, tecnico di Protezione Civile….

Intervista ad Angelo Barichello – A cura di Alfredo Cottini

 Foto di Angelo Barichello

Angelo con il Tesoriere di SOS Chiara Tommasini

 

L’occasione è una delle tante manifestazioni a cui il SOS presenzia : o  con con una squadra di sanitari o con una squadra di protezione civile o a volte con entrambi. Per l’esattezza la festa Manca l’H2O che si tiene ai primi di Luglio in località Mancalaqua.

 

La serata di inzio Luglio è veramente torrida e l’afa opprimente : voglia di far da mangiare saltami adosso, voglia di trovare qualcosa di già pronto altrettanto… E’ così che mi incammino a piedi verso il parco di S. Egidio, dove la festa ha il suo quartier generale. Tra me e me mi dico :”Sicuramente ci saranno i ragazzi del SOS , o vestiti di giallo o di arancio o, meglio ancora,  misti… Magari potrei mangiare un boccone con loro, fare due chiacchere e magari vendere qualche biglietto della lotteria che male non fa…..”.

 

E così infatti avviene.. Il tempo di arrivare alla festa e dietro di me, poco dopo, arriva il gruppo dei ragazzi di protezione civile, reduci da un infuocato pomeriggio di servizio sulle strade della zona per assistenza ad una marcia podistica.

Tra di loro Angelo Barichello, stanco dell’impegnativa giornata sotto la canicola ma soddisfatto per il lavoro svolto.

 

Quando incontro Angelo, in qualsiasi occasione esso sia, è sempre un momento piacevole. Angelo mi ricorda uno zio, a cui ero molto affezionato : una persona allegra, disponibile, sanguigna, schietta, quelli da pane al pane e vino al vino…. Poche ciance e lavorare…. Ma un grande cuore, che traspare dai suoi occhi buoni che ti guardano diretti nei tuoi.. Occhi che a volte si abbassano come per voler nascondere una sorta di timidezza.. Ma che poi si rialzano nuovamente e si illuminano quando, il racconto di un servizio fatto recentemente o di una commessa fatta per la segreteria o una barzelletta che richiede la sua proverbiale mimica facciale, ritornano e guardarti e a farsi piccoli per far posto alle gote che si alzano per dare spazio ad una fragorosa risata..

 

Tempo fa gli feci una promessa : “Angelo, mi piacerebbe farti una intervista e pubblicarla sul sito.. Cosa ne pensi ?”…. “Quando vuoi..” fu la sua risposta. Mi sono ripromesso di farlo alla prima occasione buona… E questa sera era quella giusta….

 

Angelo Barichello…classe ?

 

Sono nato nel 1941…  Ai tempi della guerra.. Pensa te : dirlo ai giorni nostri sembra quasi di venire da un altro mondo, da un’altra era….  Qui sono contornato da tanti ragazzi giovani che potrebbero essere i miei nipoti…

 

Sei un alpino , giusto ?

 

Dalla testa ai piedi…. Socio della sezione di S. Giorgio in Salici.

 

Beh Angelo.. E’ pur vero che ti avvicini ai 70 anni, ma è altrettanto vero che ne dimostri molto meno…

 

Ho ancora tante energie da spendere e l’ambiente della Protezione Civile, che 5 anni ha incrociato la mia strada, non solo le mantiene in forma, ma me ne genera sempre di nuove e mi fa sentire vivo e utile a qualcuno…

Ho la fortuna di stare bene e questa è una gran cosa. Gli impegni che mi sono assunto con questo gruppo e il piacere di farne parte fanno il resto….

 

5 Anni fa.. Correva quindi l’anno 2005.. Che cosa ti ha avvicinato al SOS e alla Protezione Civile ?

 

L’amico Fernando Parise, socio fondatore di SOS, ha sempre cercato di coinvolgermi. Da ben prima del 2005 mi parlò del famiglia del SOS, raccontandomi dell’allora nascente gruppo di Protezione Civile. Ma la mia risposta fu sempre la stessa : “ Ci penso.. Non lo so.. Vediamo..”.  Mi mancava lo stimolo e la motivazione per farlo. Poi nel 2005, un evento che mi colpì personalmente negli affetti, mi portò a rivalutare la cosa..

 

Puoi e vuoi dirmi qualcosa di più in merito ?

 

(Per un istante Angelo si ferma e guarda lontano.. Come a cercare una immagine, un volto di qualcuno.. I suoi occhi si fanno piccoli e lasciano trasparire un leggero velo di tristezza e di nostalgia..)

 

Sì… nel 2005 morì mia moglie… Fu per me un colpo molto duro.. La solitudine che ne seguì e il senso di vuoto fu pesante… Vedevo altre persone a cui era successa la stessa cosa spegnersi lentamente o lasciarsi andare ad eccessi.. E dentro di me mi dicevo “Non voglio fare come loro, devo reagire… devo trovare uno stimolo per andare avanti.. Un impegno uno scopo….”. Fu un momento molto duro….L’abisso del lasciarsi andare mi correva molto vicino…

 

E poi ?

 

Incontrai nuovamente Fernando, che sapendo della mia situazione e cercando di starmi vicino come amico, mi prospettò nuovamente  l’idea di entrare nella Protezione Civile… Li per lì, nella situazione in cui mi trovavavo, non ne avevo molta voglia.. Poi però pensai che quella potesse essere una occasione importante per uscire dal mio dolore e per trovare uno stimolo ad andare avanti…

 

Fu così ?

 

Sì.. Entrai a far parte del gruppo di Protezione Civile del SOS ! Benedico sempre quella volta in cui accettai. Mi sembrò di rinascere.. Fu una vera botta di vita…

All’inizio dovetti un po’ assestarmi in questa nuova veste.. Un ambiente che non conoscevo, una esperienza per me nuova, tanti ragazzi più giovani di me…. Ma poi, piano piano, ricominciai a riacquistare la fiducia in me stesso e a legare con i ragazzi… Ripeto : benedico ancora oggi quella scelta….

 

Poi l’esperienza in Abruzzo …

 

Una esperienza che non dimenticherò mai… Intensa , forte, di quelle che ti penetrano dentro.. Di quelle che subito ti spaventano e ti fanno sentire impotente, ma poi ti danno una carica straordinaria, perché ti fanno capire che puoi offrire il tuo lavoro, il tuo tempo  e le tue energie per qualcuno che è in difficoltà e che ha bisogno di aiuto. Che giorni ! Mi viene la pelledoca a pensarci.. Pelledoca nel vero senso della parola : una delle cose che più ricordo è il freddo di notte nella tenda.. Freddo che ti penetrava nelle ossa…  E ti faceva pensare alle persone che ora vivevamo in quel campo e che in un batter d’occhio avevano perso tutto.. In alcuni casi anche gli affetti.. Dopo la prima esperienza sono poi ritornato una seconda volta : era come se quel posto mi chiamasse nuovamente a rendermi utile..

 

Angelo… Mi risulta che in SOS sei molto richiesto e che i tuoi servigi sono molto preziosi…

 

Sì.. Essendo in pensione ed avendo tempo a disposizione mi rendo disponibile a svolgere tutti gli interventi quotidiani che la sede richiede : portare incartamenti a questo o a quel ufficio, portare le macchine di Protezione Civile a fare i controlli o a fare il pieno di carburante, andare a fare la spesa, ecc, ecc. Lo faccio volentieri e mi tiene impegnato.

 

Non è che per caso centrano gli occhi azzurri e i capelli biondi della nostra Valentina (segretaria del SOS) ?

 

(Angelo fa una risata e fa cenno di sì più volte con la testa..)

 

Ah… questo è poco ma è sicuro… Fare le cose per la sede se le richiede Valentina è ancor più piacevole… Capiamoci : fare le cose per il SOS è piacevole, fare quelle che mi richiede Valentina è ancor più piacevole..

 

Hai figli Angelo ?

 

Sì.. Un figlio maschio.. Che due anni fa mi ha anche reso nonno di Mattia (gli occhi di Angelo si fanno ancora piccoli e un grande sorriso gli si stampa sul viso). Il mio bambino compie due anni il 17 di Luglio…

 

Bene Angelo. Chiacchierare con te è stato piacevole.. Chiacchierare con te è sempre piacevole. Per mantenere la mia promessa pubblicherò questa intervista sul sito dell’Associazione. Mi dai il tuo benestare ?

 

Certo che si.. Ne sarò onorato !

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In questo c’è l’anima  e l’essenza di SOS ! Il saper accogliere tutte le persone desiderose di rendersi utili, indipendentemente dal’età, dal sesso, dalla loro provenienza. Accoglierle nella nostra famiglia, farli sentire attori di un grande progetto sociale, che giorno per giorno cresce e genera frutti. Tutte le persone che a vario titolo e in vario modo si rendono utili per il SOS sono preziose. Il SOS è un bene prezioso per la comunità perchè da l’opportunità alle persone di essere protagonisti in prima persona, di sperimentarsi in una forma di volontariato molto professionale, che richiede una certa preparazione, un certo impegno. E’ una opportunità per mettersi alla prova, per misurare il proprio valore, per mettere il proprio talento  a disposizione del prossimo…. Persone come Angelo sono preziose per le Associazioni e Associazioni come il SOS sono preziose per persone come Angelo. Siamo grati e riconoscenti ad Angelo per quanto fa per il SOS.. I suo occhi, che in alcuni momenti diventavano piccoli piccoli e brillavano, tradivano la sua emozione nel parlare di queste cose. Anche Angelo è riconoscente al SOS : per avergli dato la possibilità di avere ancora qualcosa in cui credere e in cui darsi e per avergli impedito di lasciarsi andare in un momento in cui la vita gli ha tolto l’affetto più importante.  

 

Anche questo è SOS……….

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