L’Unione fa la Forza !

Un leggera pioggia ci accoglie fin dalla partenza dalla piazza di Sona, sotto la sede S.O.S.

Una tipica giornata padana umida e uggiosa… Di quelle che ti fanno pensare al letto caldo e confortevole che hai appena lasciato o al brodo fumante del lesso domenicale più che ad un viaggio in macchina verso il modenese, passando per le pianure delle bassa veronese e del mantovano.

L’appuntamento delle 9.00 trova puntuali gli amici della FIDAS di S. Giorgio in Salici, il Gruppo Nicaragua, la Proloco di Sona, Antonino e Jessica di VeronaNordKapp e il gruppo di S.O.S.

Siamo tutti coscienti che questo viaggio vale molto e compensa la fuga frettolosa dal letto o l’abbandono della tazza di brodo fumante (…tanto il brodo è pericoloso….si rischia di scottarsi la lingua…….).

 

E’ il coronamento di una iniziativa di raccolta fondi per gli amici della Scuola San Vincenzo de Paoli di Cavezzo (Mo), danneggiata dal recente sisma dello scorso maggio. Una raccolta fondi che ha visto impegnati i gruppi qui citati e anche singoli cittadini che privatamente, ognuno per quanto poteva, ha dato il proprio contributo. Ci piace ricordare questa iniziativa come un evento che ha avuto una ottima adesione da parte delle singole persone o delle singole organizzazioni : a partire dalle erogazioni spontanee individuali pervenute sul nostro conto corrente, per passare dalla serata della Pizza in Piazza organizzata dalla Proloco di Sona, per arrivare al Gelato Capo Nord prodotto e venduto dalla Gelateria “Il Gelato” di San Massimo per celebrare l’impresa ciclistica di Antonino che è arrivato fino a Capo Nord, ricordando l’impegno di Jessica, compagna di Antonino, e delle relative famiglie ed amici con la vendita delle torte, per passare al Gruppo Nicaragua che ha devoluto i proventi derivanti dal lavoro dei propri soci, ricordando la FIDAS di San Giorgio in Salici che ha devoluto parte dei fondi a disposizione del gruppo, per finire con la Scuola Materna di Lugagnano che ha devoluto i proventi di una raccolta fondi organizzata tra i genitori. Una bella condivisione di intenti, che ha dato ottimi frutti portando il ricavato finale all’ottima cifra di 6.652 €.

 

Lungo l’A22 in direzione Modena, ci si dispiegano di lato le ampie distese di campi del mantovano, arate di fresco dopo i frutti della stagione conclusa e pullulanti di aironi bianchi e cenerini che, tra le zolle sconnesse, ricercano il frugale nutrimento che li sosterrà nella migrazione verso luoghi più caldi. E’ un quadro senza colori, che induce alla riflessione, all’introspezione, un po’ forse alla tristezza…Sentimenti e sensazioni tipiche e caratteristiche del mese di Novembre tutto sommato.  Ma l’attesa di incontrare gli amici di Cavezzo per portare loro un aiuto concreto e un po’ di sostegno, è più forte di qualsiasi attacco della malinconia o della stessa imprecazione “Ma che brutta giornata !”….

 

Questa volta Luca non fa confusione con la strada, armato di tutto punto non di satellitare super tecnologico,  ma di pizzino scritto a mano di proprio pugno su carta da formaggio, con le indicazioni fornite telefonicamente da Adriano da Cavezzo….. Pizzino – Satellitare 1-0….

 

Ad accoglierci all’esterno della Scuola Materna ora chiusa e inagibile, gli amici Gabriella e Marco, attorniati da un gruppo di genitori e insegnanti della scuola. Il luogo dell’incontro non scelto ovviamente a caso, ma simbolicamente per dimostrare che c’è un forte senso di attaccamento alla scuola, di affezione al suo passato al suo presente e al suo futuro.. Qui davanti a questa struttura si accolgono i frutti del sostegno che la provvidenza invia,
si rinnova l’impegno a volerla sistemare e rendere ancor più bella di prima, si cementa il mutuo aiuto e sostegno, si cerca di guardare avanti oltre al dramma e alle serie difficoltà che il terremoto ha portato con sé……. Basta guardare negli occhi le persone per capire quanto questo progetto rappresenti il chiaro messaggio “Affranti ma non vinti..” , accompagnati  dalle coraggiose parole di Don Giancarlo “Ce la faremo… Dobbiamo farcela !” . Ed è questo il momento in cui avviene simbolicamente la consegna del frutto del nostro impegno, testimoniato da due assegni fac-simile (uno S.O.S. e uno del gruppo FIDAS) che riportano le cifre già bonificate al conto della scuola durante la settimana. L’emozione è palpabile….

 

Da li poi ci rechiamo presso il circolo sportivo presso il quale sono ora ospitati i bambini della scuola, in attesa che vengano completate le strutture mobili in fase di costruzione in una zona all’inizio del paese. Ad un piano superiore si trova uno stanzone accogliente e apparentemente spazioso. Pensando però che ospita più di 60 bambini della materna e circa 10 bambini del nido, si può chiaramente capire quante e quali sono le difficoltà logistiche e organizzative che le educatrici si trovano quotidianamente ad affrontare. La struttura portante il legno trasmette comunque sicurezza e calore… Quello che serve per affrontare le prove che la vita sta ponendo loro di fronte…

Tutti assieme ci incamminiamo poi verso la chiesa, per assistere alla messa celebrata dal parroco Don Giancarlo. Sorge spontanea la domanda su quale sia la struttura che ci accoglierà, perché sono evidenti e alla luce del giorno i gravissimi danni subiti dalla chiesa di Cavezzo. Ci passiamo vicini…. Sono immagini che mettono i brividi, che ti danno la consapevolezza di quale sia stata la forza distruttiva del terremoto. Quasi tutto il centro di Cavezzo è inagibile, con innumerevoli edifici puntellati con travi di legno che ne impediscono il probabile collassamento. Impensabile dare una quantificazione dei danni materiali, ma ancor più impensabile riuscire ad immaginare il dolore che c’è nel cuore e nell’anima di questa gente.

La chiesa temporanea è una piccola ma gradevole struttura in mattoni . In tempi passati ospitava una stalla, rimessata  e resa agibile dai proprietari ed ora resa disponibile  per celebrare le funzioni. Può contenere non molte persone , distribuite sia frontalmente sia posteriormente all’altare dal quale Don Giancarlo celebra la messa. E’ comunque una casa accogliente, intima… La usuale dispersione di spazio tipica delle imponenti strutture architettoniche delle chiese qui non c’è.. La parola che più si adatta a questo luogo è : intimità… Consapevoli ovviamente di quanto sia difficile ospitare tutti i parrocchiani di Cavezzo, un comune che conta più di 7.000 persone.

 

Al termine della celebrazione accogliamo con molto piacere il saluto di Don Giancarlo, che ci da il suo benvenuto. Poi, tutti assieme, si ritorna di nuovo al circolo sportivo, presso il quale ci attende un pranzo preparato e offerto dai nostri amici. E’ il momento della convivialità… Si parla di sé  e si ascolta con piacere chi si ha di fronte o di fianco fare altrettanto… E’ il momento in cui ci si lascia andare alla battuta, all’aneddoto, alla voglia di essere un po’ sereni e spensierati. Nel segno dell’ospitalità e della sincera gratitudine.

 

 

Qui apprendiamo che a Novembre verrà presentato in regione il progetto per la ristrutturazione della scuola che, salvo imprevisti e problemi che, ahinoi, questo strano paese che è l’Italia a volte sa creare dal nulla, dovrebbe condurre al completamento dell’opera entro l’estate del 2013, per partire a Settembre con il nuovo anno scolastico nella struttura sistemata e rinnovata !

In chiusura della giornata trascorsa assieme, Marco consegna a ciascun rappresentante delle Associazioni un ricordo di questo incontro,  rappresentato da una maglietta disegnata e realizzata dai genitori ed educatori della scuola.

E’ il momento dei saluti di commiato, non senza prima aver rinnovato l’impegno a mantenere vivi ed aperti i contatti e la forte volontà
di re-incontrarci tra qualche tempo.

Partiamo da Cavezzo con la consapevolezza di aver aiutato un po’ i nostri amici a trovare forza e coraggio per andare avanti e a sperare in un domani più sereno.

 

L’unione di impegno umano e materiale che ha visto persone, associazioni ed enti mettersi assieme per la raccolta fondi, è la chiara testimonianza che uniti si può fare molto di più che ognuno per se singolarmente.

Se le organizzazioni e le persone che ne fanno parte, qualsiasi provenienza o scopo esse abbiano, sanno mettere da parte il naturale individualismo e protagonismo che le caratterizza,  dando ampio spazio e mettendo al servizio altrui valori, capacità, conoscenze e talenti di cui abbondantemente dispongono, si possono ottenere cose straordinarie…..

 

E’ l’Unione che fa la Forza !

 

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